Uncommon Fruits
is... flowering

Azione collectiva n. 1 – Unirsi al paesaggio

Azione collectiva n. 1 – Unirsi al paesaggio

by: Robida
27.02.2025
collective action groundwork arriving with the landscape cleaning rooting

Sabato 1 marzo inizia ufficialmente la parte più pratica del progetto Uncommon Fruits!

Insieme a Philipp e Suzanne e a chi vorrà unirsi a noi, ci incontreremo la mattina per iniziare a immaginare e realizzare il nostro nuovo frutteto. Con piccoli gesti attiveremo un'area del paesaggio che abbraccia Topolove, scaveremo dimore per nuovi alberi, osserveremo piante esistenti e altre creature, pranzeremo all'aperto, disegneremo, leggeremo e sogneremo frutti. Concluderemo la giornata assaggiando il tè di foglie di ciliegio che abbiamo preparato lo scorso giugno.

In caso di pioggia ci troviamo alle 17.00 al Caffè Dora per assaggiare il tè di ciliegio.

Se vuoi unirti a noi, scrivi una piccola nota a: uncommonfruits@gmail.com

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Note a piè di pagina su Unirsi al paesaggio.

Il meteo di quel giorno era incerto: abbiamo quindi spostato l’inizio della nostra prima azione collettiva a dopo pranzo. C’era la bella energia di iniziare qualcosa di nuovo, di fare un gesto concreto tutti insieme e di aprire finalmente questo progetto con una traccia, visibile nel paesaggio, e sulle nostre mani e corpi. Fino al primo marzo Uncommon Fruits aveva riguardato molto il sognare, pianificare, testare, disegnare, scrivere, progettare, programmare e amministrare. La scorsa primavera e a inizio dell’estate, guidati da Philipp e Suzanne, abbiamo fatto alcune piccole azioni, come raccogliere foglie di ciliegio selvatico e arrotolarle per poi lasciarle essiccare per una futura cerimonia del tè selvatico. Ma l’autunno e l’inverno sono stati di dormienza, sia per noi che per gli alberi: ci siamo incontrati online, tutti insieme o in gruppi più piccoli, per sviluppare metodologie, per scrivere e discutere testi e per organizzare il nostro anno seguendo le stagioni degli alberi da frutto e i nostri altri impegni.

Il primo marzo ci siamo incontrati tutte (1) a Topolove e, insieme ad alcuni nuovi amici (2), abbiamo lasciato a casa i computer e i quaderni, che erano stati i luoghi principali di Uncommon Fruits in questo ultimo mese, e, finalmente, ci siamo uniti al paesaggio. Ci siamo incontrati su un terrazzamento sotto il paese che avevamo scelto per ospitare i primi quattro nuovi alberi da frutto, l’abbiamo pulito un po’ estirpando dal terreno le piante indesiderate e pianificato dove scavare le quattro buche che ospiteranno gli alberi. Il terreno era morbido ma pieno di pietre e scavare è diventato un esercizio di ricerca di modi per rimuovere le pietre che avrebbero complicato la crescita degli alberi. Sono apparse coppie spontanee, Philipp e Vida, Aljaž ed Elena, Suzanne e Stephanie, Dora e Franca mentre Antônio e Karla aiutavano qua e là o a volte lavori in autonomia. Abbiamo fotografato, scavato, potato alberi, spostato pietre, spaccato pietre, diserbato, tagliato robide. Ma abbiamo anche mangiato una torta fatta da Dora, bevuto acqua dalla sorgente di Fudra, letto l’introduzione a The Botany of Desire di Michael Pollan. Titta ha bruciato un mazzetto di salvia per infondere all’azione collettiva un valore rituale. A fine pomeriggio abbiamo riempito le quattro buche con un po’ di lana delle pecore di Valerio e un po’ di letame dei cavalli di Maurizio. Una buca ha ricevuto un pero il 9 marzo, le altre sono ancora in attesa.


Una volta scavate le buche, il sole era già dietro la montagna. Abbiamo concluso il pomeriggio camminando fino al ciliegio selvatico caduto (3). Dopo che Suzanne ci ha introdotto al luogo e alla lettura degli alberi come un modo per diventare fluidi, siamo stati invitati ad assaggiare tre bevande preparate da Suzanne e Philipp con e intorno alle ciliegie: un distillato, una soda e un tè. Il tè era quello fatto con le foglie di ciliegio selvatico dell’albero morto caduto che ci stava ospitando in quel momento, accogliendo i nostri corpi per riposare su di esso, dopo un pomeriggio dedicato a scavare nidi per futuri alberi da frutto.

Guardando questa trasformazione degli alberi, voglio essere più liquida, voglio muovermi con l’ambiente circostante, ascoltare le sue molteplici voci e trovare insieme la direzione. Che sapore avrebbe questa trasformazione? – Suzanne